Biografia

Francesco Liberto nasce a Cefalù, in provincia di Palermo, il 19 febbraio 1936, da una famiglia numerosa e di umili origini. La perdita del padre quando aveva appena 8 anni e il duro contesto sociale della Sicilia dell’epoca lo portano presto a dover contribuire, ancor giovanissimo, al sostentamento della famiglia. Sarà lo zio paterno, ciabattino di professione, ad introdurlo a bottega fin da giovanissimo, per fargli apprendere i segreti di un mestiere che il giovane “Ciccio” saprà elevare a livello di arte.

Madre natura, per fortuna, lo ha dotato di una carica di simpatia non comune, innata e contagiosa, e di una spiccata predisposizione per le relazioni sociali, doti che si riveleranno fondamentali nella sua carriera professionale, al punto da proiettarlo dalla misera botteguccia di famiglia ai riflettori dei media di tutto il mondo.

Allettanti opportunità non tardano a venire: la Cefalù del dopoguerra rappresenta uno scenario ben diverso rispetto al passato, ed è destinata ad accrescere la propria fama nel mondo come una delle più incantevoli località turistiche del Mediterraneo. E così il giovane Francesco deve anzitutto la sua fortuna all’intuizione di specializzarsi nella realizzazione di sandali in cuoio personalizzati per turisti. Saranno la “guru” della moda Mila Contini e l’infaticabile animatrice culturale Pepita Misuraca a capire per prime e a valorizzare le sue qualità creative introducendolo, a metà degli anni ’60, nel “bel mondo” di Cefalù, che all’epoca gravitava attorno al Club Magique (poi Club Mediterranée). I suoi sandali in cuoio iniziano a conoscere un discreto successo, tanto che Ciccio, per un certo periodo allestisce un piccolo atelier. Amplia il ventaglio delle sue creazioni esclusive: i cosiddetti ”Muccaturi”, stivali patchwork leggeri e colorati, vengono conosciuti e apprezzati dalle turiste di tutto il mondo, supportati dalla efficace notorietà che gli deriva grazie ad articoli pubblicati sulle principali testate e riviste specializzate del settore. Nel 1969 è insignito della Coppa SAMIA nel corso dell’evento “Moda Mare a Cefalù” che costituisce un appuntamento stagionale di primo piano.

Tuttavia la vera svolta professionale nella vita di Francesco Liberto arriva sul finire degli anni sessanta, quando la fama di Ciccio si unisce a quella dei piloti della Targa Florio, la corsa più antica del mondo, già inserita nel calendario del Mondiale Sport Prototipi, all’epoca più importante e seguito della stessa Formula Uno.

Puntualmente, dal 1906, ad ogni primavera il mondo delle corse si dà appuntamento alle pendici delle Madonie per perpetuare il mito della velocità. La difficoltà di mettere a punto le vetture e di memorizzare un tracciato di oltre diecimila curve disseminate lungo 72 km di strade di montagna, obbligano le squadre ad arrivare in Sicilia con un certo anticipo rispetto alla gara. Cefalù, con i suoi alberghi e i suoi collegamenti, rappresenta il naturale quartier generale di tutte le scuderie.

Sognare è un lusso che si può concedere a tutti, figuriamoci ad un ragazzo vispo come il nostro Ciccio. Come tanti ragazzi della sua età, nei ritagli di tempo Francesco cerca di inserirsi in quell’ambiente affascinante e irresistibile. Incontrare i piloti all’uscita degli alberghi o nei bar e trattorie da loro frequentati non è certo difficile, scambiare quattro chiacchiere con loro nelle frequenti pause di lavoro è piuttosto agevole. Fra loro, anzitutto il nostro Ciccio comincia a legare con i giovani alfieri dell’Autodelta, Ignazio Giunti, Nanni Galli, Geki Russo. Sarà proprio Ignazio, durante una cena in una pizzeria assai in voga all’epoca, l’Eucalaliptus, a chiedere a Ciccio, quasi per gioco, di fargli un paio di scarpe da competizione. Il nostro eroe, logicamente, non ha esperienza su come devono essere, quali caratteristiche tecniche debbono avere e quanto occorre per la loro realizzazione. I tre piloti suggerirono così come avrebbero dovuto essere le loro scarpe ideali: leggere, morbide, comode e, soprattutto, dalla suola sottile, per trasmettere al pilota tutta sensibilità al piede.

Nella primavera del 1967 Ciccio realizza così il primo paio di scarpe da corsa, che rappresentano per lui l’inizio di una nuova carriera artistica e professionale. Da allora i più grandi piloti del panorama internazionale scelsero e scelgono ancora oggi le scarpe da corsa del “calzolaio di Cefalù” perché fatte su misura, leggere, comode e soprattutto uniche al mondo. E persino quando la stella della Targa Florio tramonta definitivamente, alla fine degli anni ’70, sacrificata sull’altare della sicurezza, la maestria di Ciccio aprirà nuove e inaspettate frontiere, diventando per un certo periodo fornitore ufficiale della Scuderia Ferrari di Formula 1. E nel 1977 infatti Niki Lauda diventa campione del mondo indossando le scarpe del maestro siciliano.

Questo solo per fare un esempio. Molte delle scarpe di Ciccio hanno accompagnato sul podio piloti del calibro di Vic Elford, Mario Andretti, Brian Redman, Ignazio Giunti, Carlos Reutemann, Emerson Fittipaldi, Clay Regazzoni, Jo Siffert, Jacky Ickx, Renè Arnoux, Jaques Laffitte, Gerald Larousse, Auturo Merzario, Sandro Munari e non ultimo il siciliano Nino Vaccarella. Negli anni ‘80 Regazzoni gli spedì da Tokyo una semplice cartolina postale: “Mi serve un paio di scarpe bianche e rosse!”. L’indirizzo era soltanto: “Ciccio, Cefalù – Italy.” La missiva arrivò dritta al destinatario. E anche le scarpe furono subito pronte, naturalmente….

Ancora oggi Ciccio è apprezzato in tutto il mondo per le sue scarpe da corsa e per la sua grande umanità che fa di lui un vero mito. Le sue creazoni sono esposte nei musei, da quello della Ferrari a Maranello a quello della Porsche a Stoccarda, a quello dei fratelli Rossetti, vicino a Milano, al museo Romans in Francia e al Deutsches Ledermuseum in Germania.

Tutti i più importanti giornali di automobilismo e le più grandi emittenti televisive dedicano frequentemente ampi spazi al celebre “il calzolaio dei piloti”.

Oggi Ciccio non fornisce più la Scuderia Ferrari, ma molti piloti ed appassionati di tutto il mondo continuano a commissionargli le sue scarpe davvero uniche, belle, comode, leggere, da usare anche per passeggiare. Perchè alle scarpe col marchio “Ciccio Cefalù – Sicilia” nessuno vuole rinunciare.

E a chi lo va a trovare, nella sua bottega museo sul lungomare, lui ha sempre mille aneddoti da raccontare. In questo Ciccio Liberto si gode appieno il suo momento di notorietà. La casa del Cavallino Rampante gli ha spesso reso omaggio, come nel novembre 1997, quando il corteo di Rosse di “Tutte le Ferrari in Sicilia”, ha fatto tappa proprio davanti alla sua bottega sul lungomare di Cefalù. In quella occasione i responsabili di Maranello gli hanno consegnato un dono alquanto singolare: un autentico pistone usato di un motore di Formula 1.

Ciccio, divenendo famoso, ha “sfornato” migliaia di scarpe per tutti i gusti.

I modelli più belli ed esclusivi sono quelli personalizzati da Franco Cheli, lo scenografo docente presso l’Accademia di Brera che nel 1997 ha organizzato a Milano la mostra “Ciccio e gli Amici di Brera”, dipingendo a mano su temi motoristici le tomaie in pelle confezionate da Ciccio. Ancora oggi la collaborazione con Cheli Scenografie continua, grazie alla maestria di Alessandro Cheli, che ha raccolto il testimone dal padre: basta chiedere a Ciccio il tipo di personalizzazione per rendere le proprio scarpe ancora più uniche ed esclusive.

Oltre ai ricordi, a Ciccio resta la maestria del grande artigiano, le ordinazioni dei piloti e degli appassionati da tutto il mondo e la consapevolezza di avere ormai un posto sia nella storia delle calzature che in quella delle corse automobilistiche.

5 comments to “Biografia”

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  1. Mario Bucciero - 9 Ottobre 2015 at 13:28 Reply

    Un uomo che è e restetera sempre nel nella storia dell’automobilismo e della Sicilia portando la nostra TRINACRIA nel mondo!

  2. Lisa Costanza Beard - 18 Giugno 2016 at 18:00 Reply

    Do you speak any English? My great grandmother (Conchetta Leberto) was married to Felice Costanza, her brother wasJoseph Liberto all were from Cefalu. They came to the U.S. Around 1900, through Palermo to New Orleans.
    Coincidentally he had a shoe store here in New Orleans, Louisiana. I wonder if the families are related ?
    Please reply if you can.

  3. admin

    admin - 19 Giugno 2016 at 13:35 Reply


    Dear Mrs Beard,
    My grandma, Rosaria Biondo Liberto, had a sister in New Orleans. This sister (Rosa Vizzini was her name) never forgot to send money to Rosaria in Sicily. More, Rosaria had a attorney legal for a sister's house in Candeloro Steeet in Cefalù.
    My aunt, a daughter of Rosaria, Rosa Liberto in Gugliuzza was in Lakefort (Arkansas) for long time, while another related, Giuseppe Noto, is still a layer in New Orleans.
    What's about this related?
    Best Regards
    Ciccio

  4. terence teece - 27 Luglio 2016 at 17:39 Reply

    buon giorno,
    I am on holiday in Sept staying in Palermo, are there any shops selling your shoes,or will I have to visit Cefalu to see your shoes?
    molte grazie

    • admin

      admin - 27 Luglio 2016 at 18:16 Reply


      Salve
      You can see (and buy, of course..) my Racing Shoes in my shop only, in lungomare Giardina a Cefalú. Vi aspetto con piacere
      Un caro saluto
      Ciccio

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