In memoria del Calzolaio dei Campioni
Francesco Liberto, "Ciccio di Cefalù"
*19.02.1936 †01.01.2023
L'ULTIMO SALUTO DI CICCIO
Cefalù, 20 gennaio 2022
Cari amici, dopo tanti anni sono costretto ad abbassare le serrande: è tempo che mi dedichi a me stesso, alla mia famiglia e alla mia salute. E così il mio negozio sul lungomare, punto di riferimento per tanti appassionati di automobili, presto ospiterà una nuova attività commerciale. È stato bello sentirmi al centro del mondo, incontrare così tante persone, avere clienti così fedeli e appassionati. Sento di dover ringraziare moltissime persone, così tante che mi è impossibile parlare di alcuni senza correre il rischio di dimenticare qualcun altro. Mi limiterò a citarne solo tre, e per ovvi motivi: Ignazio Giunti, Nanni Galli e Geki Russo, ovvero coloro grazie ai quali questa splendida avventura ha avuto inizio. Geki è volato in cielo troppo presto, pochi mesi dopo averlo conosciuto. Nanni è rimasto mio amico per tantissimi anni, anche se ci siamo incontrati raramente una volta finita l'epoca della Targa Florio. Con Giunti invece è stato diverso. Ignazio è stato colui che mi guidato nello studio della scarpa ideale, che facesse sentire i piloti a proprio agio, e anche se ci ha lasciati troppo presto e in modo così straziante, abbiamo avuto tempo e modo di rafforzare la nostra amicizia, che è stata profonda, sincera e disinteressata. Un'amicizia che dura ancora oggi attraverso i suoi famigliari, grazie all'incondizionata stima che mi lega alla famiglia Giunti. Infine, devo citare certamente Vic Elford: senza la sua straordinaria vittoria alla Targa ‘68, che lui volle generosamente dedicarmi per quelle curiose scarpe asimmetriche realizzate in fretta e furia e consegnate poco prima del via, la mia fama presso gli altri piloti non sarebbe cresciuta tanto in fretta. Non pensate a me con tristezza, sappiate che sono un uomo felice perché ho realizzato il mio sogno: entrare a fra parte del mondo delle corse, che ho sempre amato, conoscere e diventare amico di tanti piloti, essere un fornitore della Scuderia Ferrari, persino raggiungere una certa notorietà in tutto il mondo. Ricevere così tanti attestati di stima, interviste, riconoscimenti, premi...vedere le mie creazioni esposte in tanti prestigiosi musei, lavorare per Hollywood, recitare in una pubblicità della Porsche a me dedicata. Davvero oltre ogni aspettativa. E per dimostravi che non sono triste, ma anzi sono pronto a calarmi in nuove avventure, vi dirò che qualcosa sta nascendo, per consentire a tutti gli appassionati di oggi e di domani di conoscere la storia di un umile artigiano che un giorno inventò le scarpe da corsa. Perciò, restiamo in contatto. Vi voglio bene.
Vostro Ciccio di Cefalù
GALLERY
1966
Sollecitato dai piloti dell'Autodelta Ignazio Giunti, Nanni Galli e Geki Russo, il mastro calzolaio di Cefalù, Francesco Liberto realizza il primissimo paio di scarpe ideate e concepite per le competizioni automobilistiche.
Quel primo prototipo si rivelerà in realtà un fallimento: al fine di conferire alla scarpa la massima morbidezza (ma anche per risparmiare sui tempi di realizzazzione...), il nostro Ciccio sceglierà di affidarsi esclusivamente alla colla per saldare le varie parti fra loro, anziché cucirle. Purtroppo bisognava fare i conti con alte temperature che si sviluppano nell'abitacolo delle Giulia GTA. E così, nel suo macinare chilometri sulle Madonie in vista della Targa Florio, Giunti si ritrovò presto a guidare con delle scarpe scollate in più punti. Aneddoto a parte, da allora le creazioni di Ciccio (regolarmente cucite e non più incollate, come l'esperienza gli ha insegnato...) sono a poco a poco diventate le calzature preferite dei più celebri assi del volante.
Una delle primissime paia di Scarpe firmate Ciccio per il pilota Nanni Galli
1968
Fra i tanti piloti giunti in Sicilia per disputare la 52° edizione della Targa Florio, ce n'é uno che più di tutti avrebbe bisogno di scarpe da corsa fatte su misura: Vic Elford. Il pilota inglese ha infatti subìto l'amputazione dell'alluce del piede destro quale conseguenza di un vecchio incidente domestico. Francesco Liberto, pur oberato di lavoro, di fronte a quella menomazione sente il dovere morale di accontentare il pilota della Porsche. Realizza così a tempo di record un paio di scarpe che passerà alla storia, approntando un sinistro taglia 44 e un destro taglia 42 ma con pianta del piede 44. Uno sforzo artigianale notevole che sarà ripagato alla grande: la domenica seguente infatti Vic Elford trionfando in coppia con Umberto Maglioli alla Targa Florio, regalerà al Maestro di Cefalù la prima di una serie di grandi soddisfazioni. Una vittoria leggendaria anche per la storia della Targa, visto che Vic riuscì a colmare un gap di oltre 20 minuti alla coppia Giunti-Galli, tanto da meritare uno spazio speciale all'interno del Museo Porsche a Stoccarda.
Vic Elford osserva le sue Racing Shoes esposte al museo Porsche di Stoccarda
Settembre 1976
Mentre la stella della Targa Florio sembra ormai avviata verso un triste quanto inevitabile viale del tramonto -nell'impossibilità di adeguare i 72 km delle Madonie ai sempre più severi standard in fatto di sicurezza-, la crescente popolarità di Ciccio conosce un'inattesa quanto clamorosa conferma: una telefonata ricevuta direttamente da Maranello gli vale l'investitura al ruolo di fornitore ufficiale della Ferrari per i piloti Niki Lauda, Clay Regazzoni e Carlos Reutemann in vista del Gran Premio d'Italia. L'anno seguente Niki Lauda diventa campione del mondo indossando le ormai famosissime Racing Shoes firmate Ciccio di Cefalù. È la definitiva consacrazione: a fine stagione, con una pubblicazione ufficiale con dedica personalizzata, Enzo Ferrari in persona include Ciccio nei ringraziamenti rivolti a tutti i partner tecnici che hanno contribuito al successo della casa del CavallinoMaggio 1997
Lo scenografo milanese Franco Cheli, docente presso l'Accademia di Brera, organizza a Milano la mostra "Ciccio e gli Amici di Brera", esponendo una serie di Racing Shoes uniche, caratterizzate dalle tomaie in pelle bianca dipinte a mano, interpretrate dai più autorevoli aristi della scena di Brera.
Un'immagine della mostra "Ciccio e gli amici di Brera", 1997
La collaborazione con Cheli Scenografie è continuata per oltre venti anni grazie alla passione del figlio Alessandro, che ha raccolto il testimone dopo la scomparsa del padre. Bastava chiedere a Ciccio il tipo di personalizzazione richiesta per rendere le proprie scarpe da corsa ancora più uniche ed esclusive.
Novembre 1997
In occasione del 40° anniversario della Casa di Maranello, nel corso della manifestazione "Tutte le Ferrari in Sicilia" il corteo delle Rosse rende omaggio a Ciccio facendo tappa a Cefalù, proprio di fronte al suo negozio di calzature sul lungomare. In quell'occasione, il Responsabile della Comunicazione Ferrari Antonio Ghini, consegna un dono alquanto speciale: un pistone originale proveniente dal motore V12 Ferrari usato da Michael Schumacher nel corso della stagione. Ciccio ricambia con un paio di Racing Shoes firmate Franco Cheli espressamente dedicate al campione tedesco della Ferrari.
Il responsabile della Comunicazione Ferrari, Antonio Ghini, rende omaggio a Ciccio di Cefalù
Gennaio 2011
Il regista premio Oscar Ron Howard comincia le riprese di Rush, il film che porta sul grande schermo l’incredibile sfida fra Niki Lauda e James Hunt in lotta per la conquista del Mondiale di F.1 1976. “Hollywood” chiama Ciccio: l’attore Daniel Brühl ha bisogno di un paio di Racing Shoes identiche a quelle che Niki indossava nella realtà.
La locandina del Film "Rush" di Ron Howard e Niki Lauda/Daniel Brühl durante le riprese
Ancora oggi le Ciccio Racing Shoes sono ricercatissime, perché rappresentano ormai uno status symbol, l'icona di quel motorismo sano, duro e puro, che ormai non esiste più ma che molti amano e rimpiangono. Ogni paio di scarpe da corsa, nel corso della sua ultracinquantennale carriera, è stato realizzato personalmente da Ciccio Liberto, interamente a mano, "su misura" prendendo su carta l'impronta del piede, utilizzando esclusivamente pellami di primissima scelta e dietro precise indicazioni da parte della sua affezionata e straordinaria clientela.
Diisponibili in due diversi modelli, le classiche polacchine e lo stivaletto alto, sono realizzate sia in fior di pelle che in nabuk, in qualsiasi colore desiderato, o anche abbinando due o più colori.
I più esigenti possiedono scarpe davvero esclusive con tomaia personalizzata, per rendere il proprio paio di scarpe assolutamente unico, con un logo, un volto, o persino una vettura dipinta direttamente sulla tomaia, grazie alla decennale collaborazione con lo Studio Cheli di Brera.
BIOGRAFIA